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"Sono nato nel 2006 a Madrid, all'età di ventisei anni. Vagavo per le strade della città quando incappai, per puro caso, nella mostra per me risolutiva: 'Despreocupado pero no indiferente', di Man Ray. Studiavo storia dell'arte ma non avevo le idee del tutto chiare sul perché lo facessi; in quell'occasione, ho avuto la possibilità di comprendere in modo autentico e definitivo ciò che, prima, intravedevo solo. Ciò che mi ha colpito maggiormente è stato ritrovare una spaventosa, genuina bellezza, vicina alla mia visione dell'arte ma, allo stesso tempo, irraggiungibile. Conoscevo bene Man, dai libri; ma quello fu il primo incontro con chi, da allora, ritengo il mio maestro. Ne fui rapito. Piansi, e non tornai più indietro. Quell'esperienza estetica fu capace di smuovere in modo irreparabile la mia emotività e di illuminare la mia ragione sulla strada da percorrere. 'Doppelgänger' è la prima tappa di questo percorso espressivo. È un tentativo di intraprendere un cammino: quello che grandi artisti, spendendo la propria vita con uno scopo ben preciso, hanno reso eterno. È un piccolo omaggio a coloro che, secondo la mia personale visione, ritengo persone di cui il mondo necessita: primo fra tutti, Man Ray."